Quiealtrove, i nuovi cittadini si raccontano Magic Mirror, piazzale Oratorio Rosmini, Rovereto 6-8 settembre 2009, dalle 15 alle 16.30 Stimolati dalle interviste tratte dal cofanetto dvd "Quiealtrove" gli ospiti della tre giorni coordinata da Paola Rosà raccontano la realtà troppo spesso sommersa dei nuovi cittadini, stranieri sulla carta, italiani di fatto. Storie, visioni e confronti con sociologi, giornalisti, operatori sociali e scrittori
Dave Gjeta è nata a Rreshen-Mirdite, Albania, il 28 luglio 1965. In Albania lavorava come perito chimico in un ospedale. Il trasferirsi in Italia ha comportato il non veder riconosciuta la propria specializzazione. Ha superato le difficoltà di comunicare in un'altra lingua giorno dopo giorno, anche seguendo i progressi scolastici dei due figli. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Pashko Gjeta è nato a Malaj-Mirdite, Albania, il 18 maggio 1961, ed è arrivato in Italia nel 2002 per dare un futuro ai propri figli. In Albania è stato calciatore professionista e successivamente insegnante di educazione fisica. Qui ha dovuto adattarsi a un lavoro differente da quello per cui si era preparato. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Stella Georgiu è nata a Bucarest in Romania il 20 febbraio 1954. Si è subito innamorata dell'Italia. L'ospitalità per lei è un valore, ci tiene che chi arriva in casa sua si senta come un principe.Per far fronte alla nostalgia ha arredato la sua casa secondo il gusto rumeno, "semplice ed elegante". Ospita la nipote per darle una possibilità in più di studiare.EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Maria Corobceanu nasce a Chisinau, Moldavia, il 6 aprile 1983. Si stabilisce in Italia nel 2003, al termine di un viaggio in visita della madre. Parla quattro lingue ed è laureata in relazioni internazionali. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Kleida Gogo è nata a Fier, Albania, il 7 aprile 1969 ed è arrivata in Italia nell'aprile del 1995. In Albania era insegnante di musica diplomata in flauto traverso, a vent'anni aveva già un posto fisso come insegnante, ma da quando è in Italia ha dovuto adattarsi ai lavori più diversi e non ha più suonato.EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Alma Neimarlija Jasarspahic è nata a Sarajevo, Bosnia-Erzegovina, il 17 ottobre 1959. È arrivata in Italia per fuggire dalla guerra e pensando che sarebbe tornata nel giro di qualche mese. Il dissolvimento della Jugoslavia ha significato doversi classificare agli occhi degli altri. Le piace andare al MART, perché la fa sentire fuori dalla propria quotidianità. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Famiglia Iacob Daniel Iacob è nato a Iasi, Romania, il 3 marzo 1970, sua moglie, Maria, l'8 agosto del 1973. E' lei la prima ad arrivare in Italia, nel 2000, con l'obiettivo di costruire una condizione economica migliore, ma i primi anni hanno significato soprattutto sacrifici. Ogni giorno li accompagna il pensiero di tornare in Romania, insieme alla coscienza che un ritorno sarebbe comunque un nuovo difficile inizio. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Donika Skenderi nasce a Fier, Albania, l'11 aprile 1966. Arriva in Italia nel 1998 insieme a suo marito e presto capiscono di non poter fare più affidamento su tutto ciò che avevano nel loro paese: istruzione, lavoro, posizione sociale. Gli anni di difficoltà l'hanno ripagata con la speranza che i figli possano avere un futuro migliore.EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Jadranka Trickovic è nata il 9 ottobre 1980 a Uzice in Serbia. Arriva in Italia nel 1995 a seguito della famiglia che si sposta per motivi di lavoro. Vivere la guerra jugoslava da un altro paese è un esperienza estrema ma che la spinge a lottare per mantenere la propria identità. Studia per diventare interprete e traduttrice. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Ermal Shametaj è nato a Valona, Albania, il 20 gennaio 1985. Arriva in Italia nel 2001, quando un amico gli telefonata e lo avvisa che in Italia è possibile studiare. Oggi studia per realizzare il suo sogno, diventare medico, nel desiderio di tornare in Albania con l'istruzione e la cultura che ha ricercato. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Riportiamo l'introduzione di Fabrizio Rasera al cofanetto DVD « Qui e Altrove ». Le lontananze forzate o volontarie. Le suggestioni che promanano i volti, le storie, i modi di raccontarle in una lingua che non è la stessa appresa nell'infanzia Vai all'introduzione
La galleria fotografica a cura di Francesco Pernigo EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Quiealtrove. Un racconto corale di "storie di vita" di cui riproponiamo alcune interviste realizzate a persone provenienti dai Balcani che oggi vivono in Italia. Il lavoro - raccolto in un cofanetto DVD - è frutto di una ricerca condotta tra i residenti della Vallagarina, Trentino, provenienti da diverse parti del mondo, realizzata da Micol Cossali, Francesco Pernigo, Davide Sighele, Tommaso Speccher, Matteo Zadra e sostenuta dal Comprensorio C10 della Vallagarina
Osservatorio Balcani e Caucaso ripercorre l'anno trascorso dal conflitto che ha visto coinvolti Georgia, Ossezia del Sud e Russia. Vai al dossier
A Tbilisi, capitale georgiana, si ricorda l'anniversario dalla guerra dello scorso anno con una mostra fotografica e un'installazione in centro città. EDITARE A MANO IL CONTENUTO HTML
Studioso, editorialista, politico, con una grande attenzione per i Balcani. E' la figura di Terenzio Tocci. Nato in un paesino della Calabria a cavallo tra '800 e '900 contribuì alle relazioni tra Italia e sud est Europa, in particolare con l'Albania. Pubblichiamo due capitoli sulla sua figura tratti da una pubblicazione a cura di Francesco Fabbricatore
Già da anni il Tribunale dell'Aja demanda una serie di casi per crimini di guerra alla Corte della Bosnia Erzegovina. Ma la mancanza di un penitenziario a livello statale sta divenendo un problema sempre più serio
E' passato un anno dal conflitto che ha visto contrapposte Georgia e Russia. Riproponiamo ai nostri lettori lo speciale da noi realizzato in quell'occasione. La cronaca, gli approfondimenti e una cronologia. Vai allo speciale
La scorsa primavera a Novi Pazar, Serbia sud-occidentale, un uomo si è tagliato volontariamente per protesta il mignolo della mano sinistra. E' un ex dipendente della fabbrica pubblica di tessuti "Raška". Sullo sfondo il crollo di un intero settore e di una città che da esso dipendeva